Melanie, una corsia nel cuore

Ci sono progetti la cui forza emotiva è tale che arrivano subito al cuore e alla prima occhiata ti hanno già catturato e vinto. Poi ti prendi il tempo per un ragionamento, e a volte ti convincono ancora di più.

Questo è uno di quei casi.

Ci sono situazioni che per loro natura ti fanno piangere il cuore, e ciò che si vede nei reparti di oncologia pediatrica è uno di quelli. La difficoltà per l’Autrice, in tali casi, è di non cadere nella facile retorica strappalacrime, o nel trash.

Non è questo il caso.

Il racconto si dipana in pochi ma essenziali scatti, con intelligenza progettuale, con sobrietà ma fortissima empatia, con rispetto ma vicinanza, ricco di colori e con un sapiente dosaggio di una luce calda e avvolgente. I dittici centrali ci raccontano di amore dispensato a piene mani e senza riserve, senza distinzioni, di una gioia autentica senza incertezza. L’immagine iniziale, intelligentemente ambigua, tra entrata e uscita. Quella finale intelligentemente doppia, tra casa e lavoro, solo con un velo di stanchezza forse, ma con la serenità del Giusto. 

La capacità di “entrare” nella situazione, la sensibilità dello svolgimento, la capacità di evocare molto altro, sono la forza di questo lavoro.

Solo un’anima grande può fotografare le grandi anime di queste fotografie! Quando vedo lavori di questo livello, da uomo, rimpiango di non essere nato donna. Complimenti.

Motivazione del giudice Giorgio Cerutti