Nell’apertura della serata di premiazione della XXIV Edizione Donna Fotografa 2020(+1) del 16 ottobre 2021 alle ore 21,00 avremo il piacere di ospitare Antonella Russo, che ci presenterà il suo ultimo libro “Quattro storie d’amore e fotografia“. A fare da trait d’union con il pubblico ci saranno il noto giornalista Michele Smargiassi (via web) e Claudio Pastrone Direttore del CIFA (Centro Italiano della Fotografia d’autore) di Bibbiena e Presidente Onorario della FIAF.

Ecco di seguito alcune informazioni in merito al libro e alla nostra gradita ospite.

IL LIBRO

Manifesto coraggioso della fotografia innamorata, Quattro storie d’amore e di fotografia analizza un tema fino a oggi ritenuto “intrattabile” dalla disciplina fotografica. Un libro originalissimo nella sua interrogazione di varie scienze – storia e teoria della fotografia, psicoanalisi, fisica contemporanea, antiche tradizioni sapienziali – che non ha un corrispettivo nell’attuale panorama editoriale di storia e teoria della fotografia.

Scandito in quattro parti o movimenti, Quattro storie d’amore e di fotografia identifica immagini che asseriscono la necessità d’amore in tutte le sue varie sfumature e gradi d’intensità. In La condizione amorosa della fotografia surrealista si esaminano le fotografie di Nadja (1928) e L’amour Fou (1937) di André Breton, e la nozione della Beauté Convulsive e le sue categorie che istruisce sulle conseguenze dirette dell’energia dell’amore. Ne I fototesti innammorati di W. Eugene Smith si prendono in esame Country Doctor (1948) e Nurse Midwife (1951), che ritraggono l’amore-pietas, espressione di una dimensione amorosa nobile al di là dell’innamoramento folle, i cui esiti sono tanto sorprendenti quanto inattesi. Gandhi e il filatoio (1946) o dell’icona amorevole mette invece a fuoco la metanoia che si attua attraverso l’icona fotografica, ovvero il passaggio da un’immagine secolare a una sacrale, che trasforma il ritratto gandhiano in manifesto universale dell’amore solidale e immagine viva della Satyagraha, ricerca attiva della pace. L’excursus si conclude con Il discorso amoroso della fotografia familiare, una meditazione sulla fotografia dei propri cari lontani o defunti considerata nella sua capacità di alfabetizzazione al sentimento più profondo e vitale fra tutti. Originale studio di teoria della fotografia, corredato da un’accurata documentazione, il volume si pone come contributo fondante per l’esplorazione di nuovi campi di studio nella cultura visuale.

L’AUTRICE

Antonella Russo, storica e curatrice di fotografia, ha insegnato Storia della Fotografia all’Università del Salento e pubblicato Storia Culturale della fotografia italiana (Einaudi, 2011), Il Fascismo in mostra (Editori Riuniti, 1999, 2003), Il Luogo e lo sguardo (Scriptorium-Paravia, 1996); ha diretto le mostre Mario Giacomelli (Charta, 1992), An Eye for the City (New Mexico University Press, 2001), Forma/Informe (Silvana Editoriale/Gam, 2020). Ha contribuito a un centinaio di articoli e saggi per riviste specializzate e cataloghi di mostre. Ha inoltre collaborato con musei e istituzioni internazionali tra cui: La Mission Photographique Ministère de la Culture, Parigi; Estorick Collection, Londra; New Mexico Art Museum, Albuquerque, New Mexico; Americas Society, New York; Fotomuseum Winterthur, Winterthur; Istituto Italiano di Cultura, Parigi.