
ESTINZIONE
L’autrice racconta una storia di morte che appartiene al regno vegetale, ma che riverbera umani timori apocalittici. Non è difficile identificarsi con un albero. Figura verticale, il suo tronco è il nostro tronco, i suoi rami le nostre braccia. Come un piccolo batterio ha succhiato l’anima a milioni di antiche piante – per citare le parole dell’autrice –, così il rischio dell’umanità è di non sopravvivere a se stessa.
Gli ulivi secolari devastati dalla Xylella forse non possono essere salvati, l’uomo forse non può essere salvato.
Il portfolio parla direttamente alle nostre emozioni, le disturba con un parallelismo di forma e di sostanza, graffia via la patina dell’indifferenza e chiama a riflettere sul significato di un tronco morto che, come lo scheletro di una mano, sollecita le responsabilità del genere umano verso il mondo e verso se stesso.
Commento a cura di Gabriella Gandino